Chi sei tu?
Caro viaggiatore,
se sei giunto fin qui, c’è una ragione. Nessuno intraprende un viaggio senza averne motivo, fosse anche solo per il piacere del viaggio stesso. Dove stavi correndo prima di imbatterti in questa pagina? Eri tutto preso dalle tue cose: il lavoro, i soldi, i doveri, gli impegni…
Beh, rilassati un attimo. Sono qui per dirti che ti sei dimenticato qualcosa lungo la via. No, non si tratta di una bolletta che non hai pagato. Tranquillo. Hai solo dimenticato chi sei.
Non è così grave. A tutti capita.
Qual è il tuo nome? Ammettiamo che tu ti chiami Tizio (o Tizia). Ecco, tu sei convinto di essere: Tizio che va a lavoro; Tizio che dorme; Tizio che mangia; Tizio che si incazza perché gli hanno rigato l’auto… Invece, sei finito a leggere questo blog, in cui ci sono io, che ti stavo aspettando (proprio così!) e che ho il compito di dirti che tu non sei Tizio. No, non sono matta. Tu credi davvero di essere Tizio, ma non lo sei.
Tu sei lo Spirito che è disceso sulla Terra e sta usando un corpo che tutti chiamano Tizio. Stai solo interpretando questa parte, come un attore in un bel teatro.
L’attore che veste i panni di Amleto per una sera, sa di non essere davvero Amleto, però fa di tutto perché il pubblico non se ne accorga. Ecco. Tu sei l’attore, però hai avuto un’amnesia e, vedendoti con degli strani abiti addosso e sentendo che gli altri ti chiamano Amleto, ti sei convinto di esserlo veramente. Una grande interpretazione, per carità! Però tu non sei questo, tu sei “quello”.
Non sto dicendo che devi smettere di vestire i panni di Tizio. No. Dico solo che devi essere consapevole che sei Tizio solo per il momento, come l’attore è Amleto solo per la serata dello spettacolo. Tu in realtà sei molto di più.
Sei uno Spirito in viaggio. Questa realtà terrena, materiale, è la tua tappa attuale. Allora, io sono qui per farti riflettere su alcune cose: come ti senti? Porti valigie pesanti? Ti ritrovi confuso ad un incrocio? Vorresti sederti sulla strada polverosa a riposare? E la domanda fondamentale: cosa stai imparando da questo tuo viaggio? È giunto il momento di chiederselo.
Molte volte ci sembra di smarrire la via, non capiamo più cosa stiamo facendo. Questi sono i momenti in cui dobbiamo fermarci, tirare un bel respiro e ascoltare ciò che dal nostro profondo emerge. Troppo spesso non diamo peso all’improvvisa sensazione sgradevole che ci assale quando un cattivo pensiero sorvola il cielo della nostra mente. Se trascuriamo di prestare attenzione, laddove c’era una nuvoletta troveremo un agglomerato di nuvole minacciose. Così, verremo sorpresi dal temporale, senza nemmeno capire come sia iniziato.
Cos’è il temporale? È la conseguenza catastrofica dell’addensarsi dei cattivi pensieri nella nostra mente. Li accumuliamo, compattandoli in un minuscolo spazietto, finché la misura non è colma ed esplode tutto! Allora, ci sentiamo schiacciati dallo stress e ci sembra di non riuscire più a riprenderci. Perché siamo in balia di pensieri che a volte non sembrano nemmeno essere nostri? Perché noi non sappiamo veramente chi siamo.
Cosa dobbiamo fare? Non è possibile evitare i cattivi pensieri, le preoccupazioni, le nostre ansie. Però, possiamo prestare attenzione alle cause che li provocano. Molti di essi potrebbero essere facilmente neutralizzati prima dell’esplosione, mediante l’analisi delle cause che li hanno provocati. Nel momento in cui noi ci accorgiamo cosa causa quei pensieri, diventa più facile gestirli. Se, ad esempio, all’improvviso mi sento nervoso, non serve che io scarichi la mia tensione sul primo malcapitato che ho a tiro. Devo fermarmi e capire cosa mi ha causato quel moto interiore. È stato un inconveniente a lavoro? Una notte insonne? Forse sono irritato perché vorrei essere su un’isola dei Caraibi a sorseggiate un cocktail in riva al mare e invece mi ritrovo in mezzo al traffico cittadino? Capire cosa scatena il tuo nervosismo ti aiuta ad avere il controllo sulle tue azioni e a capire come funziona la tua mente.
Questo ti dà un grande vantaggio da non sottovalutare. Non lasciare che i tuoi pensieri ti guidino, come se tu fossi un robot inconsapevole. Prendi in mano la tua vita. Il primo imprescindibile passo per poterlo fare è imparare a conoscere te stesso.
Ecco un esercizio utile che ti consiglio vivamente di fare: da questo momento in poi e per le prossime 24 ore, appena ti sentirai nervoso fermati un istante e rifletti; concentrati su ciò che senti, assapora il tuo sentimento di rabbia/tensione/frustrazione e chiediti: cosa mi ha fatto sentire così?
Appena avrai la risposta, chiedi a te stesso: è qualcosa a cui posso rimediare? Se la risposta è no, allora devi trovare una strategia per accettare ciò che ti sta succedendo.
Questo esercizio sembra banale, ma se imparassi a farlo con costanza porterebbe enormi benefici nella tua vita quotidiana. A molte cose possiamo porre rimedio e a molte altre no. Sforzarci di accettare ciò che non possiamo cambiare è una cura miracolosa che può guarirci. Ma se ci rendiamo conto di poter fare qualcosa per risolvere un problema, allora dobbiamo tirar fuori la grinta e il coraggio. Noi siamo i protagonisti della nostra vita, spetta a noi di agire per migliorarla.
Non ti abbattere. Vai sul palco e metti in scena la migliore interpretazione di te stesso!
Crediti immagine: lounis production da Pixabay