Come si raggiunge il Regno dello Spirito? In autostop!
Dov’è questo Regno dello Spirito di cui molti parlano? Come si può raggiungere? In effetti, ci sono attorno a noi indizi che potrebbero condurci alla giusta risposta. Da sempre l’essere umano ha sentito il bisogno (più o meno consapevole) di relazionarsi con il mondo spirituale. Come conseguenza di questa necessità umana, sono nate le religioni. Molti maestri spirituali (anche autoproclamati) si sono fatti avanti per spiegare profonde verità e diversi libri sono stati scritti, tante parole sono state spese…
Ora, io vorrei che prestassi attenzione, in particolare, ad alcune parole, che magari avrai ascoltato molte volte, ma che vale la pena di leggere attentamente. Non è importante che tu sia cristiano oppure no, qui c’è racchiuso un messaggio universale che puoi scovare anche nei testi sacri di altre religioni.
«Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso» (Mc 10,13-16)
Queste sono parole di Gesù e ci esortano a prestare attenzione ad una verità profonda. Non era solo un invito a consentire ai bambini di sedersi accanto a lui e ascoltare i suoi insegnamenti. Nei vangeli, così come in molti testi ritenuti sacri da religioni differenti da quella cristiana, si possono scovare dei messaggi nascosti. Di una stessa frase possono esistere più livelli di lettura.
Per prima cosa, soffermiamoci sul senso letterale delle parole. I bambini erano amati da Gesù e il passo citato del vangelo ci fa immaginare un gruppo festoso di bimbi che lo circondano, mentre Lui con sguardo amorevole gli sorride accogliente.
Se analizziamo il significato simbolico, possiamo notare che i bambini rappresentano la purezza, l’innocenza di anime candide che si sono affacciate da poco a questa vita terrena e la osservano con stupore. A differenza degli adulti, loro hanno fatto meno esperienze, hanno necessariamente meno ricordi che li condizionano; le vicende future ancora non hanno sporcato le loro coscienze. Agiscono più istintivamente rispetto a chi ha più anni alle spalle; non programmano per il futuro, ma sono sempre concentrati sul presente. Le loro azioni non sono guidate dalla logica del profitto che regna nella maggioranza delle menti adulte. I bambini hanno la purezza del fiore appena sbocciato.
Quindi, restando nell’ambito dei vangeli, ci viene in mente un’altra frase di Gesù: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5, 8). Ma cosa vuol dire essere puro di cuore? Significa non avere cattive intenzioni, agire senza secondi fini. Ti sei mai chiesto con quale intento operi nel mondo? Quando compi le tue azioni quotidiane, quali sono le tue reali intenzioni?
Le nostre intenzioni sono determinanti. Se due persone compiono la stessa azione, ma una la mette in atto in modo disinteressato, mentre l’altra ha dei fini egoistici, ciò farà la differenza. Magari esteriormente non si noterà subito, ma la sostanza dell’azione sarà diversa. Questo inciderà molto sui piani sottili, cioè, nelle dimensioni che sono più leggere rispetto a quella densa del nostro corpo fisico. Il Regno dello Spirito è una dimensione sottile e, come ci insegna la dottrina cristiana (e non solo quella), solo i puri potranno accedervi. Ma che significa? Dov’è questo regno?
Non si trova in un luogo che puoi raggiungere in treno o in aereo e non puoi neppure rimandare il discorso a dopo della tua dipartita dal corpo. Non possiamo vivere una vita dissoluta e sregolata e in punto di morte pensare “Chissà se andrò in Paradiso…”
Ecco, il Paradiso, inteso come luogo lontano in cui, in un giorno lontano, forse ti recherai, non è il regno di cui ti parlo io. E, non offenderti, ma non credo fosse neppure il regno di cui parlava Gesù.
Il Regno dello Spirito è una dimensione presente qui ed ora. Non devi spostarti fisicamente per raggiungerla, ma devi collegarti ad essa, sintonizzarti, come se fossi una radio, sulla sua frequenza. L’operazione funzionerà se sarai puro di cuore. Lo so, non sei un bambino, quindi la tua purezza da cosa si dovrebbe dedurre?
Avere cuore puro significa vivere la verità del proprio essere.
Per la cultura ebraica (della quale Gesù faceva parte) il cuore è il centro di sentimenti e pensieri dell’essere umano, quindi anche delle sue intenzioni. Solo se il tuo cuore è puro riuscirai a percepire il Regno dei Cieli. Se la tua percezione, invece, è sporcata da pensieri egoistici, se sei concentrato unicamente su come ottenere maggiore profitto personale, se provi invidia, odio, rabbia, rancore, allora non potrai percepire. Il Regno dello Spirito resterà un’immagine lontana per te.
L’Assoluto è fatto di leggerezza. Le emozioni pesanti che permeano il tuo cielo interiore sono come una fitta, spessa coltre di nubi: non ti permettono di vedere l’azzurro. Tu devi guardare con occhi di bambino. In questo è fondamentale l’intenzione e, ancor di più, la tua volontà.
Quindi, torniamo alla domanda che costituisce il titolo dell’articolo che stai leggendo. Se non puoi usare né treno né aereo, se non puoi metterti in macchina e partire, come lo raggiungerai? In autostop!
Basta prendere il giusto passaggio. Puoi affidarti alle parole dei maestri che hanno percorso la strada prima di te, ma senza farle diventare sterile dogma: rendile ispirazione viva!
E, nonostante ciò, non basta. Serve volontà e quella nessuno te la può trasmettere magicamente. Devi rimboccarti le maniche e metterti in marcia. Incamminati! Magari, mentre sarai su una strada polverosa, qualche intuizione ti raggiungerà per darti un passaggio. Potrà essere la parola di un maestro, lo sguardo negli occhi di un gatto, la carezza di una persona che ami… Se il tuo cuore sarà puro e i tuoi occhi limpidi come quelli di un bambino, allora raggiungerai il Regno.
E, una volta raggiunto, ti farai una bella risata! Perché capirai finalmente che, in fondo, ci sei sempre stato dentro.
Allora, sorridi, canta, balla, corri sull’erba! Allontana da te la rabbia, il rancore, l’invidia… Diventa leggero come un bambino!
Crediti immagine: Foto di Sasin Tipchai da Pixabay