Febbraio, purificazione e maschere.
Febbraio porta con sé molti doni. Il suo nome deriva da februare, che in latino significa purificare. Infatti il primo dono è proprio questo: la purificazione. Ci sono momenti dell’anno in cui è bene fermarsi, osservare come stiamo conducendo la nostra vita e togliere il superfluo. Lasciare andare ciò che non serve più significa avere a che fare con i retaggi del passato, vecchi schemi che abbiamo appiccicati addosso e di cui è bene liberarsi per affrontare il futuro con più leggerezza. Come quando facciamo pulizia nella nostra casa, è bene farla anche nella nostra mente: anch’essa può essere ingombra di oggetti che magari in passato sono stati utili, ma di cui non c’è più bisogno. Se non impariamo ad eliminare il superfluo, potremmo trovarci immersi nel caos mentale, un disordine che può impedirci di fare spazio al nuovo. Essere capaci di eliminare ingombranti pensieri ci aiuta a fare largo alle immagini che emergono dalla nostra anima. Come farà a comunicare con noi se riempiamo lo spazio con immagini che rispecchiano più il passato che il presente? Sarebbe come stare in piedi in un luogo affollato e caotico e pretendere di riuscire a sentire la vocina gentile della nostra anima che ci chiama dall’angolo opposto della stanza.
Febbraio è anche il mese del carnevale, una festa in cui giocose e coloratissime maschere danzano per le strade. Ecco il secondo dono di questo mese: il nascondimento. Quante volte ci nascondiamo dietro a maschere illusorie per non mostrarci agli altri? La maschera è un simbolo potente. Ornamento delle divinità, degli stregoni, degli attori, degli officianti, ha in sé una marcata ambivalenza. Infatti, mentre da un lato consente di nascondersi, mantenendo preservata l’identità della persona, dall’altro porta alla spersonalizzazione, all’annullamento.
Nei riti iniziatici e in alcune cerimonie religiose, a volte gli officianti indossano una maschera per mostrare che agiscono solo in qualità di mediatori (tra l’iniziato e la divinità, tra il morto e l’aldilà…). In tal caso, abbiamo una persona che nasconde la propria identità ordinaria per assumerne un’altra. Ma il risvolto del camuffamento può nascondere anche l’insidia dell’annientamento dell’individualità. Infatti, chi si cela dietro la maschera cessa di esistere.
Nei festeggiamenti del carnevale, la persona dietro il travestimento, assumendo temporaneamente un’altra identità, acquista la libertà di commettere azioni che normalmente non farebbe. Ovviamente bisogna fare attenzione a questo senso di libertà sfrenata, poiché è tutta un’illusione: bisogna sempre avere a che fare con le conseguenze delle proprie azioni.
Ecco quindi i due grandi doni di febbraio e il loro lato ombra: la purificazione da tutto ciò che ci impedisce di procedere limpidi e puliti verso il futuro, ma che ha in sé anche la difficile prova di riconoscere che alcune cose a cui diamo ancora grande significato non ci servono più e vanno abbandonate; il nascondimento della nostra identità per assumerne una nuova che ci faccia sentire liberi, che però cela la pesante questione di capire chi realmente siamo e cosa di noi vogliamo mostrare al mondo.
Che sia un momento di riflessione per tutti noi e possa condurci dall’inverno profondo alla profumata primavera, permettendoci di entrare nella nuova stagione più leggeri e consapevoli di noi stessi. Ricordando sempre che la vita procede per cicli e non ce n’é uno migliore di un altro per imparare a conoscere chi veramente siamo. Il momento giusto è ora.