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Il Melograno, simbolo di vita e di morte

Il Melograno, simbolo di vita e di morte

Il melograno, chiamato anche melagrana, è il frutto della punica granatum, pianta appartenente alla famiglia delle Lythraceae, originaria della regione compresa tra l’Iran e la catena himalayana e diffusa in tutto il Mediterraneo.

Negli antichi culti, questo frutto veniva associato alle Grandi Madri e lo si può ammirare in opere d’arte di notevole bellezza, mentre una dea lo stringe tra le mani sancendone il legame con i cicli naturali della vita e con il concetto di nutrimento. La rappresentazione della madre che nutre e tiene in mano un melograno, la ritroviamo in numerose raffigurazioni sacre, da Hera ad Afrodite, fino ad arrivare alla Madonna cristiana (vedi la Madonna della melagrana del Botticelli). Infatti, nella mitologia greca, il melograno era associato ad Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, e veniva usato come un regalo per celebrare nozze e nascite. Interessante è notare come anche nella cultura persiana il melograno fosse visto come un simbolo di buona fortuna e successo. Finora abbiamo visto connotazioni positive, ma il melograno può anche rappresentare sofferenza, infatti nel Cristianesimo, il frutto diviene simbolo della passione di Cristo, sebbene indichi anche un segno della fede e dell’unità dei cristiani. Ma troviamo questo frutto anche nel cruento mito di Cibele e Attis, in cui il giovane e bellissimo Attis viene evirato da Dioniso e dal cui sangue nasce una pianta di melograno.

Dunque, oltre a richiamare abbondanza e fertilità, è anche un simbolo legato alla morte. Ne è indissolubilmente unito, ad esempio, nella vicenda tragica di Persefone, bellissima e giovane figlia della dea Demetra, che viene rapita dal Dio degli inferi, Ade. Quando la madre, dopo un lungo peregrinare, ritrova la figlia, scopre che questa ha sancito un patto inscindibile col dio e non può abbandonare il mesto luogo in cui si trova, poiché ha mangiato alcuni chicchi di melograno, ignara delle conseguenze. Infatti, chiunque avesse mangiato il cibo dei morti avrebbe dovuto dimorare nel regno di Ade per l’eternità. Quindi, il melograno è cibo della vita, ma anche cibo della morte. Persefone avendo mangiato alcuni semi del melograno (secondo una versione del mito, si trattava di sei semi), fu costretta a tornare negli inferi per sei mesi ogni anno, come stabilito da un accordo tra Demetra e Ade. Questo racconto rappresenta la trasformazione stagionale e il ciclo della vita e della morte. Quindi, il melograno diviene un simbolo che, oltre al concetto di morte, richiama anche quello di resurrezione, ricordandoci come questi due concetti si inseguano incessantemente.

Crediti immagine: Eugene de Blaas, “Ragazza con melagrane”, 1912.

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