Yggdrasill, l’albero cosmico
Nel simbolismo dei miti nordici, l’Yggdrasill è l’albero cosmico, la struttura portante che regge l’intero universo. Secondo alcuni è un frassino, secondo altri una quercia o un tasso. Il suo nome significa destriero del Terribile o destriero di Ygg, un antico appellativo del dio Odino. Inoltre, il termine destriero/cavallo viene inteso da alcuni come metafora di forca, patibolo. Questa immensa creatura sostiene i nove mondi che formano l’intero universo. Questi mondi sono:
- Asgard – Regno degli Asi.
- Alfheim – Regno degli Elfi della luce.
- Jotunheim – Regno dei Giganti.
- Midgard – Regno degli Umani.
- Muspelheim – Regno dei Giganti di fuoco.
- Nidavellir – Regno dei Nani.
- Niflheim – Regno del ghiaccio e della nebbia, probabilmente con un regno inferiore chiamato Niflhel
- Svartalfheim – Regno degli Elfi oscuri
- Vanaheim – Regno dei Vani
Potresti aver sentito parlare anche di Helheim, regno dei morti governato dalla dea Hel. Questo regno viene spesso confuso con Niflheim e nei testi antichi non compare. Gli esseri umani abitano Midgard, il regno di mezzo, collegato ad Asgard dal ponte-arcobaleno Bifrost, custodito dal dio Heimdal. Il testo Gylfaginning, contenuto nell’Edda in prosa* di Snorri Sturlson (scritta attorno al 1220) :
“Essa è circolare all’esterno e tutt’attorno c’è un mare profondo. Lungo le rive di quel mare [i figli di Borr] diedero dimora alle stirpi degli jǫtnar [i Giganti] perché vi abitassero. Ma nell’entroterra, innalzarono un bastione a circondare il mondo, contro l’ostilità degli jǫtnar. Usarono, per il loro recinto, le ciglia del gigante Ymir, e chiamarono quella fortezza Miðgarðr”
L’universo retto da Yggdrasill è molto vivace e popoloso. Molti animali vi abitano: sulla cima vi è Viopnir il gallo dorato; tra le chiome dell’albero troviamo la saggia aquila che ha tra gli occhi un falco chiamato Veðrfölnir; tra i rami saltellano quattro cervi che mangiano le foglie; uno scoiattolo di nome Ratatoskr (Dente che perfora o Dente che viaggia) corre incessantemente per portare i messaggi di insulto che l’aquila si scambia con il serpente Níðhöggr, che insieme ad altri suoi simili si annida tra le radici di Yggdrasil consumandole incessantemente. A causa di questi ed altri animali, l’albero tende a rovinarsi e a marcire. In suo soccorso giunge l’instancabile lavoro riparatore delle Nornir : Urðr, Verðandi, Skulld. Esse sono tre fanciulle che stanno presso la sorgente di Urðarbrunnr, posta ai piedi dell’albero, e stabiliscono il destino di tutte le creature.
Tre radici reggono Yggdrasill: la prima scende nel profondo abisso, toccando Helheim, o Niflheim secondo alcuni, fino alla sorgente di Hvergelmir; sotto questa radice dimora Níðhöggr, insieme ad altri mostruosi serpenti; la seconda radice raggiunge i confini dell’universo, l’Útgarðr, terra di giganti, e arriva alla fonte della saggezza chiamata Mímisbrunnr; la terza radice va fino alla terra degli uomini, Midgard, raggiungendo la fonte Urðarbrunnr (fonte del destino), dove gli dei Asi si riuniscono ogni giorno e dove si trovano le Nornir.
Molto altro ci sarebbe da dire riguardo la geografia dell’albero cosmico, ma qui vorrei riflettere su un aspetto particolare che possiamo notare studiando il sacro albero: tutto l’universo è connesso. Yggdrasill è il grande reggitore e, allo stesso tempo, l’elemento di connessione tra tutto ciò che esiste nell’universo. Questo collegamento possiamo facilmente immaginarlo visualizzando il grande tronco che unisce i rami (mondi superiori) alle radici (mondi inferiori). Ma non dobbiamo immaginare che esista una gerarchia di importanza tra gli elementi presenti: ogni regno ha la propria dignità e sacralità, così come ogni essere che lo abita. Dagli spaventosi giganti ai laboriosi nani, dal piccolo Ratatoskr al grande Níðhöggr, tutti hanno ragione di esistere e una precisa missione da compiere. Ad esempio, il gallo Viopnir ha l’importante compito di annunciare col suo canto l’inizio del Ragnarok (destino degli dèi), la serie di eventi catastrofici che porterà alla morte di tanti tra gli dèi e alla fine del vecchio mondo con il conseguente sorgere di uno nuovo.
Inoltre, ognuno dei nove mondi può facilmente essere accostato ad un aspetto dell’essere umano: ad esempio, il regno dei giganti di fuoco può rappresentare l’impulsività e la distruttività delle passioni umane; invece, il regno degli Asi, Asgard, la sede delle più alte ambizioni spirituali, della trascendenza.
Dobbiamo pensare che l’immagine dell’albero reggitore del cosmo, o comunque dell’albero sacro, la ritroviamo in molte civiltà antiche. Essa simboleggia ordine, sacralità, interconnessione tra l’umano ed il divino. Nelle culture sciamaniche, l’albero cosmico è il tramite attraverso cui lo sciamano è in grado di viaggiare tra i mondi, o tra i diversi livelli di coscienza. Lo stesso Odino si è appeso all’Yggdrasill per compiere il suo viaggio sciamanico che gli ha permesso di ottenere la saggezza delle Rune.
Yggdrasill unisce e riunisce tutte le parti sparse del cosmo e di noi stessi e ci ricorda che il mondo superiore e quello inferiore fanno parte della stessa misteriosa realtà. Allo stesso modo, le parti più oscure di noi partecipano al gioco cosmico al pari di quelle più luminose.
Tutto è Uno.
*Se ti va di leggere il testo in lingua originale con traduzione a fronte, puoi trovarlo qui: https://bifrost.it/GERMANI/Fonti/EddaSnorri-2.html